Creare il giusto contesto permette di lavorare meglio, fare meno errori, trovare più soluzioni, nulla di segreto.
L’informazione ormai è nota a tanti, meno note sono le modalità per innovare ogni giorno nel quotidiano.
Il Segreto d’ufficio numero 9 parla di questo grazie alla mail che di un responsabile di un ufficio marketing che apre la scatola del suo ufficio dopo una sua delusione.
oooooo
Cara Silvia,
innanzitutto mi presento.
Sono Alberto, ho avuto ruoli commerciali per molti anni e adesso per una serie di cambiamenti in azienda da qualche anno sono responsabile marketing.
Coordino un bel team di giovani in gamba, a cui do molto spazio di azione e propongo molta formazione.
Dopo l’ultimo corso sul brand, ho deciso di lanciare una sfida interna, sia per stimolarli individualmente sia per capitalizzare quanto avevano appreso.
L’occasione era perfetta: creare un progetto di comunicazione per il 50esimo dell’azienda.
Come brief mi sono mantenuto sul semplice. Mi sono limitato a dire ai ragazzi: “Avete carta bianca, stupitemi!”
Al momento delle presentazioni, devo confessartelo, ero davvero entusiasta e curioso di scoprire le idee che avevano partorito.
Purtroppo l’output non è stato quello desiderato.
Mi hanno proposto cose scontate, scopiazzando anche un po’ dai competitor.
Non posso dire di essermi alterato, però deluso sì, e la cosa l’hanno percepita un po’ tutti. Risultato: li ho bloccati ancora di più!
Ora prima di accusare loro, mi sono messo anche un po’ in discussione io.
Pensavo di aver creato un contesto stimolante, ma si vede che non è così.
Tu hai consigli, esercizi, pratiche magiche per riuscire a riattivare la creatività nel mio team?
Grazie, Alberto
oooooo
Caro Alberto,
è corretto, in qualità di responsabile del team sta a te metterti in discussione per migliorare le cose ed essere l’attivatore per una nuova rotta.
Il primo punto di attenzione che ti segnalo è che “passare da carta bianca a sindrome da foglio bianco”, è un attimo.
In pratica hai dato loro il brief più difficile!
Se il bersaglio non è definito li metti in crisi.
La creatività ha bisogno di vincoli: così come un terreno fertile se non viene seminato non produce “nulla”, anche noi essere umani abbiamo bisogno di input, riferimenti per generare idee, magari per i più ribelli per andare nella direzione opposta 😉
Meglio quindi mettere qualche paletto, dare dei riferimenti, lasciando poi la libertà di cambiare.
Siamo tutti intrinsecamente creativi solo che a un certo punto non alleniamo più questa competenza e ci convinciamo che i creativi siano quelli con abilità grafiche o gli artisti.
La creatività va stimolata attraverso il contesto e buone pratiche per cui ottimo che sei orientato a far fare formazione, una domanda: la scegli tu o la scelgono loro? 😉
Quello che puoi fare in più è co-creare con il team un vostro sistema di lavoro per rendere seriale la creatività, non fine a se stessa ma per trovare soluzioni, anticipare problemi, innovare e migliorare.
Tieni a mente che il carburante della creatività sono le connessioni, come sostiene la scrittrice Maria Popova che parla di “creatività combinatoria”:
“Per creare davvero qualcosa di nuovo dobbiamo essere in grado di connettere punti, combinare e ricombinare pezzi e discipline diverse”.
Qualche consiglio per te ed il tuo team:
- partite da un brief, da vincoli o da desiderata
- create routine, ad esempio, il venerdì pomeriggio dai la possibilità di studiare in autonomia su argomenti di interesse, anche non strettamente legati al proprio ruolo
- organizzate veloci momenti in cui ci si possa scambiare i nuovi apprendimenti per creare nuove connessioni
- cambiate di posto: quando vi riunite attorno a un tavolo non sedetevi sempre negli stessi posti, cambiate punto di vista, letteralmente
- rendete l’ufficio un posto unico: circondatevi di stimoli interessanti
- usate strumenti visuali, sia digitali che analogici, per facilitare i vostri momenti di confronto creativo
Un caro saluto,
Silvia
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