Per la rubrica “Segreti d’Ufficio la rubrica che scardina la scatola nera delle dinamiche d’ufficio, Filippo ci condivide una questione:
“Adoro gli speech adrenalici e i formatori “guru”, quelli capaci di trasmettermi energia e voglia di spaccare il mondo. Ma quando la carica si esaurisce, che si fa?”
Ecco lettera e risposta completa:
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Cara Silvia,
da imprenditore ho sempre puntato al top per la mia formazione.
Avendo tempo limitato, cerco di seguire i più affermati nel loro campo, i cosiddetti guru – termine che a dirti la verità non mi piace molto.
Quello che amo è il loro talento nel trasmettere visione e soprattutto energia.
Il mio obiettivo è portare a casa nuove competenze, certo, ma anche caricarmi a mille perché poi quella spinta me la porto tutta al lavoro.
Il problema è che l’effetto non dura e tempo poche settimane tutto torna come prima.
Mi chiedo, sono io che sbaglio qualcosa? È possibile tenere viva quella scarica di adrenalina nel tempo?
Grazie,
Filippo
oooooo
Ciao Filippo,
ti rispondo partendo dalla questione “guru”, perché è proprio lì il punto.
Innanzitutto, capisco perché non ti piaccia il termine, ma c’è guru e guru.
Se consideri un guru “un esperto considerato tale da altri esperti”, ne seguo qualcuno anch’io. Sono persone con una conoscenza incredibile, in grado di farmi sentire piccola e “capace di tutto” allo stesso tempo.
Il potere delle loro idee ha su di me un effetto quasi immediato e si traduce in un incredibile stimolo creativo che dura qualche giorno, come capita più o meno a te.
Poi ci sono i guru “motivatori”: alcuni di loro sono in gamba, hanno studiato e letto molti libri, sembrano davvero viaggiare a una velocità diversa rispetto al resto del mondo.
I loro sono veri e propri show, pensati per trasferire alte dosi di dosi di energia – mi sa che è proprio l’effetto adrenalina di cui parlavi tu.
Questi guru sono potentissimi per ispirare, per caricare, per portare in alto, ma difficili da portare a terra.
Il problema è proprio di applicabilità: ti trasmettono stimolo, emozione, voglia di spaccare il mondo, ma non un piano d’azione.
Poi quando il palloncino si sgonfia, ti rimane il ricordo della giornata passata e pensi già alla successiva.
E alla fine rischi anche di confondere quella tua necessità di ispirazione, sacrosanta, con il mero bisogno di riprovare “quelle” sensazioni a cui non sei abituato.
Poi ci sono anche i “guru della fuffa“, spuntati dal nulla o da un piano di marketing a tappeto. Di solito promettono che ti daranno le scorciatoie per essere “di successo” come loro.
Da questi scappa a gambe levate, sono poco etici e sono quelli che se vengono chiamati in azienda fanno grandi danni (ne ho sentiti più di qualcuno).
Mi sono dilungata.
Tornando alla tua questione, il mio consiglio è:
- Continua a partecipare a “incontri emozionali”, ovviamente se non costano un occhio della testa e lo fai con lo spirito di andare al luna park, ma fallo senza aspettative di cambiamento e concretezza. All’interno della Rubrica nelle prossime settimane si parlerà proprio di agilità emozionale e di come “usarla” con consapevolezza. Per il momento, ricorda che stare 24h/7 a mille non è funzionale e non fa neanche bene all’apprendimento!
- Fai lo sforzo di separare lo stimolo emozionale da quello mentale. Impara a riconoscere e gestire le emozioni per riuscire a mantenerti sempre carico, ma di idee!
- Se tra i tuoi obiettivi c’è quello di acquisire nuove abitudini e coinvolgere per davvero i tuoi collaboratori investi in formazione che ti aiuti a mettere davvero in pratica e che non crei “dipendenza”. Il vero formatore facilita l’autonomia e la crescita delle persone.
- Se senti l’esigenza di mantenere alta l’energia, forse ti serve un coach che ti aiuti ad auto-generarla.
Un caro saluto,
Silvia